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Truffe online, come recuperare i soldi in breve tempo: ecco quello che devi fare

Le operazioni online sono una prerogativa del nostro tempo, ma il rischio di incappare in truffe e raggiri è sempre in agguato.     

Alzi la mano chi non ha mai comprato o venduto qualcosa online. Viviamo nell’era di Amazon, eBay, Subito.it e chi più ne ha più ne metta. L’e-commerce è la cifra del nostro tempo e la comodità e rapidità delle transazioni virtuali suono fuori discussione. Il rovescio della medaglia è la crescente diffusione delle truffe online. Condividere i propri dati sensibili può essere molto pericoloso. Cosa fare se si cade vittima dei criminali del web?

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Le transazioni online possono essere molto rischiose – AnsaFoto (Liquida.it)

Le tecniche per trarre in inganno l’utente di turno attraverso siti o e-mail fake sono ormai sofisticatissime e distinguere il vero dal falso può essere molto complicato. Dati alla mano, le truffe online sono sempre più frequenti. In questi casi la domanda è soprattutto una: bisogna dire definitivamente addio al denaro finito nelle mani dei malintenzionati o c’è un modo per recuperarli? Denunciare l’accaduto in tempi brevi è fondamentale, ma non basta…

Tutti i rimedi per le vittime di truffe virtuali

Prima di inserire i dati della propria carta di credito e di fare “clic” per acquistare qualcosa su Internet è sempre bene pensarci due volte e domandarsi se abbiamo le sufficienti garanzie di sicurezza e trasparenza. E se, pur avendo fatto tutte le verifiche del caso, rimaniamo comunque incappati in una truffa online? C’è la possibilità di riavere il maltolto

Innanzitutto, come accennato, bisogna agire al più presto possibile. Secondo una direttiva del Parlamento europeo, il contratto stipulato tra banca e cliente deve prevedere la possibilità per l’istituto di bloccare una carta di credito o un Bancomat in maniera autonoma, se c’è il sospetto che qualcuno lo stia utilizzando a scopo di truffa. La banca deve inoltre adottare tutti gli accorgimenti per garantire la massima sicurezza delle transazioni e tutelare il cliente. Spetta invece al cliente segnalare il furto, lo smarrimento, l’appropriazione indebita o l’uso non autorizzato dello strumento di pagamento non appena se ne accorge.

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Le truffe online nel mirino delle forze dell’ordine – AnsaFoto (Liquida.it)

Se subiamo un furto dalla carta di credito, occorre innanzitutto contattare la società che l’ha emessa per bloccarla e sporgere denuncia alle forze dell’ordine. Se dichiariamo di non avere autorizzato determinate operazioni di pagamento, sarà la banca a dover provare che il cliente ha autenticato la transazione o non ha adottato le dovute precauzioni per evitare una frode (per esempio, ha prestato la carta a qualcuno o non ha custodito a dovere le credenziali di accesso). E se la banca non riesce a dimostrare la colpa del cliente è tenuta a rimborsare l’importo dell’operazione non riconosciuta, di norma non oltre i 15 giorni dalla richiesta e solo se l’importo oggetto del furto è superiore a 50 euro (la cosiddetta franchigia). In caso di controversia con l’istituto ci si può rivolgere all’Arbitro bancario finanziario (Abf).

La musica cambia se facciamo un acquisto su un falso portale di e-commerce, di una banca, di un ente pubblico o di un corriere. È il phishing: cliccando incautamente su un link veniamo indirizzati a un sito creato ad hoc per spillarci dati sensibili e denaro. Lo stesso accade con lo “smishing”, con la differenza che in questo caso i messaggi ingannevoli arrivano via sms. Allora bisogna sporgere una denuncia-querela presso un Commissariato di Polizia o una Stazione dei Carabinieri, tenendo conto che su tale materia è competente anche la Polizia postale.

Da tenere d’occhio i tempi: massimo tre mesi dal giorno in cui ci si è accorti di essere stati truffati, ma ovviamente è opportuno rivolgersi alle forze dell’ordine quanto prima affinché le indagini partano subito. Si può sforare il termine solo se si tratta di truffa aggravata, poiché in tal caso il reato è perseguibile d’ufficio. La denuncia-querela può essere presentata anche alla Procura della Repubblica presso il tribunale competente per territorio: la segnalazione arriverà in poco tempo al pubblico ministero. Se il truffatore viene rintracciato, dovrà non solo restituire i soldi sottratti illecitamente ma anche risarcire il danno provocato.

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