La Fiat Panda è un’icona dell’automobilismo italiano. Dal suo debutto nel 1980, questa vettura ha conquistato il cuore degli italiani grazie alla sua semplicità, solidità e prezzo accessibile.
È amata per la sua versatilità, adatta sia alla guida in città che nelle zone montane. Nel corso degli anni, la Panda è diventata anche un vero e proprio fenomeno di Internet, un meme che ha fatto impazzire gli appassionati di automobili di tutto il mondo. Ma quando un’auto diventa così famosa, corre anche il rischio di essere oggetto di plagio.
In questo caso, il plagio arriva dalla Cina. Un marchio cinese, operante anche in Italia e nel resto del continente, ha presentato una vettura che ricorda molto la Panda. Nonostante la somiglianza non sia esagerata, il nome scelto per questo veicolo è ambiguo e solleva dubbi sulla possibilità di azioni legali da parte della Fiat in futuro. Scopriamo insieme il caso della finta Panda elettrica che sta attirando l’attenzione di molti, grazie al suo prezzo incredibilmente conveniente.
Da dove arriva la nuova “Panda”
La nuova creatura cinese, chiamata Geely Panda Mini EV, è il risultato delle ambizioni di una casa automobilistica fondata nel 1997. Geely si è recentemente lanciata all’assalto del mercato europeo con diverse vetture. In Cina, il marchio si concentra principalmente sulla produzione di micro vetture elettriche, contribuendo così alla riduzione delle emissioni inquinanti in un paese con oltre un miliardo di abitanti.
La Panda Mini EV, che per rispetto chiameremo così per distinguerla dalla vera Panda, è una piccola utilitaria lunga meno di 3 metri, con una potenza di 40 cavalli, sufficiente per muoversi nelle affollate metropoli. Non abbiamo ancora informazioni sulla qualità costruttiva del veicolo o sui risultati dei crash test, ma il prezzo di soli 6.000 euro la rende davvero allettante per molti acquirenti. E ovviamente, dato il nome, non possiamo fare a meno di pensare all’energia necessaria per alimentare questo veicolo: bambù!
Omaggio o plagio?
La scelta del nome Geely Panda Mini EV solleva alcuni sospetti legittimi. Anche se Fiat non ha l’esclusiva sul nome Panda, dato che l’orso bianco e nero è un simbolo della Cina, ci sono indizi che fanno pensare a un possibile plagio. Non possiamo negare che la coincidenza tra il nome della vettura cinese e quello del modello italiano sia piuttosto curiosa.
La Panda di Fiat è stata oggetto di copie nel corso degli anni, come ad esempio la Seat Marbella, prodotta su licenza e strutturalmente identica al modello italiano. Tuttavia, questa volta sembra che il plagio non sia autorizzato. Nonostante non ci sia una vera e propria copia della linea dell’auto italiana, il fatto che la casa automobilistica cinese abbia scelto di utilizzare proprio il nome “Panda” desta qualche sospetto.
Non vogliamo demonizzare la Cina o i marchi automobilistici cinesi, molti dei quali producono ottimi prodotti. Ad esempio, la Chery ha operato con successo anche in Europa. Tuttavia, sembra che le notizie di plagio provengano spesso da questo paese. La scelta di copiare il nome di un’auto così famosa come la Panda potrebbe sollevare delle questioni legali per il marchio cinese in futuro.
Perché sceglierla
Nonostante le similitudini e i sospetti di plagio, è giusto analizzare la Geely Panda Mini EV in modo obiettivo. Questa piccola vettura elettrica sembra offrire un’opzione economica per chi cerca un veicolo ecologico per la guida in città. Resta da vedere come verrà accolto il suo arrivo sul mercato europeo e se il nome ambiguo scelto dal marchio cinese le causerà problemi legali con la Fiat. Per ora, la finta Panda elettrica continua a fare parlare di sé per il suo prezzo allettante e le sue promesse di sostenibilità.