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Minori in pericolo: perché gli hacker hanno vita facile

Gli hacker sono sempre in attesa di impossessarsi dei nostri dati sensibili. I social, spesso, sono più pericolosi di una giungla.

Ogni giorno milioni di bambini e adolescenti utilizzano i social network per chattare con i loro amici piuttosto che postare video o foto. Tuttavia i nostri ragazzi sono a rischio: gli hacker hanno affinato gli strumenti per farli cadere in trappola. Vediamo insieme cosa si può fare.

I minori sono facili prede per gli hacker
Molti minori non sanno riconoscere le truffe online/ Liquida.it

I social non sono né buoni né cattivi di per sé. Tuttavia sono sicuramente uno dei terreni più fertili per le truffe in quanto vengono utilizzati ogni giorno da milioni di persone tra cui anche molti bambini e adolescenti.

I minori usano i social- Tik Tok,  Instagram,  Facebook,  Snapchat- soprattutto per chattare con i loro amici, pubblicare video o foto o per seguire i loro influencer del cuore. Ma senza rendersene conto possono essere facili prede per gli hacker.

Infatti gli strumenti elaborati da questi “geni del male” per impossessarsi dei nostri dati sensibili sono diventati sempre più raffinati e cadere in trappola è molto più facile di quanto si possa immaginare.

Minori vittime degli hacker senza saperlo

I minori che usano i social senza la sorveglianza di un adulto, sono moltissimi. Spesso già alle elementari i bambini entrano sui social e interagiscono senza che nessuno li controlli.

Gli hacker adescano i bambini sui social
Molti minori entrano da soli sui social/ Liquida.it

I genitori, a volte, sono convinti che i loro figli sappiano bene come destreggiarsi nella giungla dei social ma non è così. Ad evidenziarlo è stata una ricerca condotta da Censuswide eseguita su più di 6 mila minori in otto paesi europei, più di 1.000 in Italia.

Dalle interviste sono emersi dati che definire allarmanti è poco. Il 72% dei bambini e ragazzini intervistati non sa riconoscere un tentativo di truffa e non sa distinguere una email fasulla da una legittima.

È emerso inoltre che il 58% dei genitori non si è mai preoccupato di spiegare ai propri figli come riconoscere un tentativo di truffa online. Spesso nemmeno gli adulti sono informati adeguatamente sull’argomento.

Il dato sicuramente più preoccupante venuto fuori da questa indagine è che gran parte degli adolescenti si ritiene molto esperto ma il 55% ha dichiarato di inserire senza alcun problema dati personali sui social media. La maggior parte degli intervistati ha ammesso di aver inserito sui social la propria data di nascita mentre il 54% ha dichiarato che sarebbe anche disposto a rivelare il nome del proprio animale domestico nonostantequesto venga spesso usato come password.

Che fare dunque per difendersi? Il primo suggerimento è,  certamente, non permettere mai ai vostri figli – se piccoli- di utilizzare i social network o di navigare su Internet senza il vostro controllo. In seconda battuta è bene insegnare agli adolescenti il corretto utilizzo dei social spiegando loro di non fornire mai informazioni riservate a chi non si conosce bene e di persona. Le truffe online possono essere davvero molto pericolose.

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