Legge 104 e licenziamento del caregiver: la sentenza cambia tutto

Legge 104, niente più dubbi sulla legittimità o meno del licenziamento del caregiver. La Suprema Corte chiarisce la questione.

I lavoratori che assistono familiari con disabilità grave sono aiutati dalla Legge 104 specialmente sul lavoro. Le misure concesse permettono di assentarsi dal posto di lavoro senza rischiare il licenziamento, di chiedere il trasferimento in una sede di lavoro più vicina e di rifiutare un cambio di turnazione. A tal proposito, però, occorre specificare alcune novità.

Riempire lo scatolone
Legge 104 e licenziamento del caregiver: la sentenza cambia tutto (Liquida.it)

Prendersi cura di un familiare con disabilità è un impegno gravoso. Conciliare la vita privata e lavorativa con l’esigenza di assistenza è complicato. Servono necessariamente aiuti come i permessi di tre giorni al mese oppure il congedo straordinario di 24 mesi. Si continuerà a percepire la retribuzione mentre si può pensare alla cura del familiare senza il rischi di perdere il lavoro.

L’importante è rispettare le direttive normative. La convivenza con il disabile nel caso del congedo straordinario e la cura costante durante tutta la giornata di permesso prendendosi per sé delle brevi pause. Tra i benefici della Legge 104 c’è anche la possibilità di rifiutare un cambio dell’orario di lavoro se non compatibile con le esigenze di assistenza al disabile e la necessità da parte dell’azienda di trovare alternative in linea con le esigenze del caregiver.

Quando il licenziamento del caregiver non è legittimo

Il caso arrivato in Cassazione ha come protagonista un caregiver che assiste la moglie disabile grave. Questo è stato licenziato dopo che ha rifiutato un cambio dell’orario di lavoro che l’azienda ha reputato necessario dopo aver deciso di sopprimere alcuni posti di lavoro per motivi interni. La proposta fatta al dipendente è stata quella di suddividere l’orario in doppio turno ma l’uomo ha trovato questo cambiamento incompatibile con la cura alla moglie.

coppia si tiene le mani
Quando il licenziamento del caregiver non è legittimo (Liquida.it)

In appello l’azienda è risultata vincitrice perché il Giudice ha riconosciuto il diritto di discrezionalità per quanto riguarda l’organizzazione e la gestione del luogo di lavoro ma la Cassazione è stata di tutt’altro parere. La Legge stabilisce che qualora emergesse la necessità di un cambiamento vale la regola del ripescaggio. Significa che il dato di lavoro ha il dovere di proporre al caregiver un’alternativa al ruolo senza cambiare l’orario di lavoro dato che altri dipendenti svolgevano l’attività proprio nell’orario richiesto dal lavoratore licenziato.

Secondo la Cassazione il datore di lavoro non è stato abbastanza attento nel trovare un’alternativa valida per non licenziare il dipendente e rispettare la Legge 104. In più il caregiver si era anche detto disposto ad accettare un demansionamento per continuare a mantenere lo stesso orario di lavoro. Facendo riferimento alla ricollocazione differente che l’azienda avrebbe dovuto considerare con maggiore attenzione il licenziamento è stato considerato illegittimo.

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