Ecco in cosa consiste l’ictus, quali sono i sintomi che dà e come lo si può riconoscere: scopri tutto per esserne protetto.
La Giornata Mondiale dell’ictus celebrale è passata da pochi giorni: si tratta del 29 ottobre, giorno in cui si cerca di informare quante più persone possibili in merito a questo disturbo così diffuso e così pericoloso, che annualmente coinvolge 12 milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta della terza causa di decesso in Italia, dopo le malattie dell’apparato cardiovascolare e le neoplasie: ecco in cosa consiste e come lo si può prevenire.
A distanza di pochi giorni dall’evento la mortalità è del 20-30%, ma si alza a 40-50% a distanza di un anno. Questo dato, però, si accompagna a un altro molto più speranzoso: il 90% delle diagnosi potrebbero infatti non sussistere, correggendo o eliminando i fattori di rischio. Ecco infatti quali sono i modi migliori per prevenire l’ictus e quali i sintomi premonitori che dà.
L’ictus cerebrale avviene quando non arriva più sangue al cervello, improvvisamente o gradualmente. Di fatto, viene a mancare la necessaria quantità di ossigeno e di conseguenza il tessuto cerebrale interessato va a morire. Parlando delle sue cause, esistono fattori modificabili ed altri non modificabili. Rientrano nel primo gruppo lo stile di vita quindi l’ipercolesterolemia, il sovrappeso, il fumo di sigaretta, l’abuso di alcol, il consumo di droghe e l’obesità.
Tra le cause non modificabili, invece, l’età avanzata, la familiarità con alcune patologie e alcuni fattori genetici, come l’appartenenza alla popolazione asiatica, caraibica o africana. Se sui fattori modificabili ci si può far qualcosa cambiando stile di vita, per quanto riguarda gli altri è bene sapere che in realtà l’ictus cerebrale dà qualche sintomo, tra cui spicca la perdita di forza o di sensibilità a un arto.
Questa si accompagna spesso a mal di testa, visione doppia, formicolio al viso, afasia (difficoltà a comprendere le parole), mancanza di coordinazione, nausea, vomito e in generale confusione diffusa. Intervenire in tempo significa aumentare considerevolmente le speranze di sopravvivenza ma, soprattutto, ridurre la probabilità di comparsa di complicanze, tra le quali spiccano le paralisi totali o semi-totali, la perdita di memoria, l’incapacità di ragionamento e le problematiche di linguaggio e deglutizione. Se avete dubbi in merito alla vostra salute o a quella di qualcuno che vi sta vicino, consultate subito un medico.
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