Con la nuova riforma fiscale il governo intende cambiare in profondità la strategia di contrasto all’evasione: ecco come.
Se il 2022 è stato un anno record in Italia nella lotta all’evasione fiscale, con oltre 20 miliardi di euro recuperati dai soliti “furbetti”, il governo non intende affatto adagiarsi sugli allori.
![guardia di finanza in azione](https://www.liquida.it/wp-content/uploads/2023/03/Arrivano-premi-per-chi-collabora-e-lintelligenza-artificiale-per-scovare-i-furbetti-AnsaFoto-11.3.23-liquida.it_.jpg)
Il governo Meloni vuole fare di più e meglio, intensificando gli interventi di recupero delle imposte non pagate, in tutto o in parte. In che modo? Le novità su questo fronte sono contenute nella nuova riforma fiscale. Vediamole nel dettaglio.
L’obiettivo è ambizioso: “Prevenire e ridurre l’evasione ed elusione fiscale”, anche riconoscendo un “premio” a chi collabora. Via dunque al “rafforzamento del regime di adempimento collaborativo” con l’aggiornamento e l’introduzione di istituti “premiali, volti a favorire forme di collaborazione tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti”. Come si traduce tutto ciò in fatti e numeri?
La nuova macchina da guerra contro l’evasione fiscale
La nuova bozza di riforma che circola in via ufficiosa prevede la piena utilizzazione dei dati, il potenziamento dell’analisi del rischio e il ricorso a tecnologie digitali e soluzioni di intelligenza artificiale, sempre nel rispetto della tutela dei dati personali, ai fini della lotta all’evasione.
![soldi contanti](https://www.liquida.it/wp-content/uploads/2023/03/Il-2022-e-stato-un-anno-record-in-Italia-nella-lotta-allevasione-fiscale-con-oltre-20-miliardi-di-euro-recuperati-AnsaFoto-11.3.23-liquida.jpeg)
Tanto per rendere l’idea, nel 2019 il tax gap in Italia era arrivato a quota 99,2 miliardi di euro, di cui 86,5 di mancate entrate fiscali (a causa dell’evasione di varie imposte e tasse), e 12,7 miliardi di euro di mancate entrate contributive. Ma nel 2022 la musica è cambiata: secondo gli ultimi dati annunciati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, sono stati recuperati 20,2 miliardi di tasse non pagate, il dato più alto di sempre.
Non solo: lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha diminuito le uscite a carico dello Stato grazie alle analisi di rischio e alle attività anti-frode, che hanno permesso di bloccare 9,5 miliardi di euro tra crediti, bonus e rimborsi non spettanti a chi li aveva ricevuti. In aumento anche il gettito spontaneo, con 510 miliardi versati dai contribuenti (+11% rispetto al 2021), mentre i rimborsi erogati nel 2022 a famiglie e imprese si attestano sui 20 miliardi.
Nel frattempo, su un binario parallelo, va avanti la rottamazione delle cartelle esattoriali voluta dal governo Meloni con l’ultima legge di bilancio: 600mila domande online ricevuto dallo Stato secondo quanto reso noto dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo. Ad maiora.