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Ecco perché non dovresti mai essere amico del tuo capo: è una pessima idea

Guai a cercare di stringere un rapporto di amicizia con il capo: potresti amaramente pentirtene! Una coach del lavoro spiega per quale motivo. 

Non importa quanto sia profondo e consolidato il rapporto che hai con il tuo capo: in genere, non è una buona idea essergli amico. Ne è convinta Phoebe Gavin, affermata coach specializzata in leadership e rapporto sul posto di lavoro. Una relazione personale può complicare le cose quando si tratta di dover prendere decisioni difficili. In che senso?

lavoro perché sbagliato essere amico con capo
Le amicizie dall’alto verso il basso possono condizionare questi risultati parziali e compromettere i rapporti interni a un team di lavoro. (Liquida.it)

“Alla fin fine, se il capo del tuo capo un nel giorno dice: ‘Ehi, non possiamo più permetterci di assumere il tuo amico. Devi licenziarlo”, sai cosa farà il tuo capo? Ti licenzierà!”, ha spiegato Gavin a CNBC Make It. “Magari si farà un bel pianto con te su Zoom, ma sicuramente ti consegnerà l’odiosa lettera di licenziamento“. E non è tutto.

Tutte le ragioni per non dare troppa confidenza al proprio superiore

Tutto ciò può sembrare spietato, ma è solo business, sottolinea l’esperta. I leader sul posto di lavoro sono responsabili dei risultati, cioè delle prestazioni di tutti i dipendenti. Le amicizie dall’alto verso il basso possono condizionare questi risultati parziali e compromettere i rapporti interni a un team di lavoro in generale.

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Oltre a scatenare potenzialmente accuse di favoritismo, le amicizie capo-dipendente sono suscettibili di causare molti altri problemi. (Liquida.it)

Tre dipendenti statunitensi su cinque sono d’accordo: ritengono che, in una certa misura, i lavoratori amici dei loro capi ricevano un trattamento speciale rispetto a quelli che mantengono i rapporti su un piano professionale, secondo un sondaggio Spherion del 2015 pubblicato su Franchise.com. Di questi dipendenti, il 56% afferma che quei lavoratori ricevono più attenzione e il 52% che ottengono orari più flessibili.

Oltre a scatenare potenzialmente accuse di favoritismo, le amicizie capo-dipendente sono suscettibili di causare altri problemi, aggiunge Gavin. “Prima o poi arriva il momento in cui si innesca un conflitto, in cui il desiderio di trattare bene l’amico confligge con la responsabilità verso il lavoro“.

Per evitare “l’imbarazzo” che potrebbe derivare da tutto ciò, è meglio “sviluppare un rapporto cordiale con il tuo capo”, ma stabilendo dei confini appropriati, anche tenuto conto della cultura aziendale. Il rapporto con il proprio responsabile dovrebbe basarsi esclusivamente sulla performance lavorativa, “non su quanto bene le tue personalità si fondono insieme”, rimarca Gavin.

Le connessioni interpersonali sono importanti sul posto di lavoro, ma “non possono essere il fondamento del rapporto professionale con il tuo capo o i tuoi colleghi”, conclude Gavin. “Il fondamento deve essere la performance”. È il mondo degli affari, bellezza.

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