Alla scoperta del viaggiare lentamente per una traversata tra le meraviglie naturali e panoramiche del Belpaese. Attraverso vecchie carrozze di treni
Si dice che il treno sia il mezzo di trasporto sostenibile per eccellenza. Messo da parte il carbone in stile “febbre dell’oro”, a cavallo tra Otto e Novecento, l’incedere delle carrozze su migliaia di chilometri che hanno rivestito intere nazioni, costituisce un simbolo ecologico prima ancora che abbia iniziato a maturare ogni discorso sull’ecologia. Ma non solo; il treno rappresenta l’emblema di uno stile di viaggio, di certo, per i tempi d’oggi, non convenzionale.
È chiaro che anche per due ore scintillando tra i binari, non c’è tempo da perdere: le prese elettriche per ricaricare lo smartphone o per alimentare il notebook (oltretutto sempre connesso col wifi del treno) sono irrinunciabili per far in modo che si prosegua il lavoro dal proprio posto, consultando email, inviando file allegati, ascoltando videoconferenze. E forse, nonostante la modernità non sia riuscita a ridurre il grande pannello vetrato che costituisce il finestrino, oggi sempre meno persone gettano lo sguardo fuori, anche solo per distogliere per un momento l’attenzione dai dispositivi.
Visitare l’Italia in treno, i tragitti storici alla scoperta dei paesaggi più suggestivi
In un certo senso, tutti i “prodotti” dell’alta velocità e similari si stanno effettivamente conformando allo status di un aereo, dove c’è davvero poco da guardare fuori e molto per chiudersi a riccio nelle proprie cose, utili a smaltire l’attesa per l’atterraggio. E invece il treno, pur guadagnando sempre più velocità, non impedisce di concentrarsi alla meravigliosa distrazione dell’esterno, in grado di distrarre (appunto) anche i più accaniti lettori ferroviari.
Insomma, se si vuole, il treno, in un’ottima – come va molto di moda dire – “slow“, rappresenta il mezzo di trasporto per eccellenza di un lento viaggiare, del concedersi il lusso di sospendere il tempo dalla fretta, dalla frenesia, finché non si è giunti alla stazione. L’Italia, che ha conosciuto il treno sin dalla prima metà del XIXesimo secolo con l’opera borbonica della linea Napoli-Portici, possiede una virtù impareggiabile: la capacità di regalare all’occhio viaggiatore sublimi scorci di bellezza lungo il percorso.
L’Italia visitata dal trenino retrò: le 10 reti ferroviarie più belle d’Italia
Oggigiorno, grazie alle iniziative da parte delle Ferrovie dello Stato o dalle reti regionali, si sta recuperando una forma decisamente più lenta, arricchendo altresì l’offerta delle località di una nuova forma di turismo: l’attraversamento delle più affascinanti terre su treni storici. Non esiste infatti soltanto l’Orient Express per viaggiare come milionari d’antan; ma almeno dieci sono i percorsi consigliatissimi per regalare stupore alle passeggiate fuori porta delle famiglie.
Il primo da segnalare è anche quello più stagionale: la Ferrovia delle Centovalli, nota anche come “treno del foliage” poiché mentre attraversa 2 nazioni, 83 ponti e 31 gallerie in meno di due ore, percorre i 52 km del percorso tra gli spettacolari colori autunnali della Valle dei Pittori, partendo da Domodossola e giungendo a Locarno.
La Ferrovia Adriatica, tratta tra Ancona e San Benedetto del Tronto percorre per 40 km la costa mozzafiato delle Marche. Il Trentino regala invece la Ferrovia del Bernina, in partenza tra Tirano, in Lombardia, alla nota località svizzera dell’Engadina, St. Moritz; il suo trenino rosso è dal 2008 Patrimonio mondiale dell’Unesco.
Da Grosseto a Siena, c’è invece il trenino che passa tra i borghi della Val d’Orcia. Il Cinque Terre Express collega La Spezia e Genova, attraversando i celebri borghi dei pescatori: Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso. Dall’Abruzzo al Molise, la vasta riserva naturale è tagliata dalla Ferrovia dei Parchi, soprannominata la “Transiberiana d’Italia”.
Anche la Sardegna ha i suoi Trenini Verdi: questi percorrono la più lunga rete ferroviaria turistica d’Europa (438 km); dalla Gallura all’Altopiano di Campeda, da Sarcidano alla Barbagia. La ferrovia Circumetnea parte da Catania per raggiungere Bronte e Randazzo, tra il lago di Gurrida e le coltivazioni di pistacchio di Passo Zingaro. Infine il Trenino del Renon, a scartamento ridotto, in Alto Adige; e il trenino della ferrovia Genova-Casella, la rete storica meglio conservata d’Italia.