Strana novità nelle città europee: misteriose porte USB incastonate nei muri. Che significato hanno?
Queste porte, chiamate “USB drop” o “USB dead drop”, hanno catturato l’attenzione di molte persone e hanno spinto a chiedersi perché siano state incastonate nei muri.
Le USB drop sono, in realtà, un’opera dell’artista berlinese Aram Bartholl, realizzata nel 2010. L’idea dietro questa installazione è quella di creare uno spazio di condivisione digitale e anonima in pubblico. Bartholl lasciò molte chiavi USB incastonate nei muri di molte delle città, invitando le persone a condividere e scaricare file di ogni genere.
Ma perché se ne parla solo ora, più di dieci anni dopo la creazione di questa installazione? In realtà, l’aumento dell’interesse per le USB drop può essere attribuito all’espansione di altre forme di condivisione di file. Tra questi ci sono i servizi di file hosting e di cloud storage, che sembrano aver reso obsolete le chiavette USB.
Tuttavia, le USB drop hanno riacceso l’attenzione su questa modalità di condivisione digitale alternativa. E sono molte persone stanno iniziando a esplorare nuovamente questa forma di interazione diretta. Ma il motivo principale di questo successo a scoppio ritardato è un altro.
Le USB drop di Bartholl stanno acquisendo popolarità perché fanno appello alla nostra intrinseca curiosità e al desiderio di connetterci con gli altri. Aprire una di queste porte incastonate nel muro è come scoprire un tesoro nascosto.
Puoi trovarne una che contiene musica, un video, un libro, delle fotografie o addirittura un’app o un gioco: le possibilità sono infinite. È una sorta di messaggio in bottiglia digitale, in cui le persone si scambiano contenuti senza conoscersi realmente. Inoltre, le USB drop rappresentano anche un atto di ribellione contro la crescente sorveglianza digitale.
In un periodo in cui la privacy online viene sempre più violata, questi oggetti incastonati nei muri offrono un luogo di scambio anonimo e non tracciabile. Un sistema con il quale le persone possono condividere e accedere a contenuti senza essere monitorati da agenzie governative o aziende.
Le chiavette murate sono diventate un fenomeno diffuso in tutto il mondo, con installazioni che si trovano in città come New York, Tokyo, Londra e molte altre. Ognuna di queste ha la sua storia e il suo carattere unico. Alcune sono state create dagli artisti stessi, altre sono state aggiunte dai passanti che hanno apprezzato l’iniziativa e volevano contribuire.
Questo rende le USB drop una sorta di collettivo artistico, in cui diverse persone contribuiscono a creare un’esperienza di condivisione unica. Ma ci sono anche aspetti negativi, perché non essendoci controlli ci si può imbattere in materiale offensivo o illegale.
Inoltre collegarsi a una di queste penne USB potrebbe esporre il dispositivo a malware o virus. Quindi, se volete scoprire cosa contengono le chiavette di memoria nel muro, fatelo con un dispositivo che non utilizzate e in cui non ci sono i vostri dati personali.
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