Chi siamo

Disclaimer

Privacy Policy

Svapare fa meno male delle sigarette? La drammatica esperienza di un 22enne smentisce la diceria

Fumi le sigarette elettroniche pensando che sia meglio che accendere una sigaretta tradizionale? Leggendo questa storia cambierai idea.

La vicenda drammatica capita a un ragazzo statunitense ti farà riflettere su quanto in realtà l’abitudine di fumare la sigaretta elettronica non sia priva di conseguenze negative, se confrontata con la sigaretta normale.

La drammatica esperienza causata a un uomo giovane dalle sigarette elettroniche
I danni per la salute delle sigarette elettroniche – Liquida.it

Purtroppo finora nessuno studio scientificamente valido dimostra che le sigarette elettroniche siano molto meno dannose per la salute umana, rispetto a quelle con la tradizionale combustione del tabacco. Quel che è certo è che consentono di evitare i problemi legati al catrame e ad alcune sostanze tossiche presenti nelle sigarette normali.  Ma scopriamo che cosa è accaduto nei giorni scorsi al ragazzo statunitense.

Sigarette elettroniche vs sigarette tradizionali: la terribile storia di Jonathan Belcher

Siamo portati spesso a pensare che la sigaretta elettronica sia un metodo efficace per eliminare il vizio del fumo tradizionale, e dunque viene vista come un’alternativa meno pericolosa, ma la verità è che, anche senza combustione, il fumo fa altrettanto male.

Sigarette elettroniche, i danni alla salute
Sigarette elettroniche, la drammatica esperienza di un uomo giovane -Liquida.it

Se svapi invece di usare sigaretta e accendino, questo non vuol dire che stai proteggendo i tuoi polmoni o la tua salute, e purtroppo non significa nemmeno che stai facendo dei passi avanti nel percorso che conduce a eliminare questo vizio. A confermarlo è la  drammatica esperienza di Jonathan Belcher.

Proprio negli ultimi giorni è apparsa sul The Sun la notizia di un ragazzo di appena 22 anni, originario dello stato della Virginia, negli USA, che ha iniziato a fumare la sigaretta elettronica a 17 anni, e ha sviluppato una dipendenza così grave che lo ha portato a fumare l’equivalente di 20 sigarette giornaliere.

Alcune settimane fa ha cominciato ad accusare un dolore lancinante alla spalla sinistra che ha definito come “un pallone che sta per scoppiare”. In effetti una volta arrivato al pronto soccorso ha scoperto che il suo polmone era collassato. I medici hanno tentato di chiudere il buco polmonare espellendo l’aria, e hanno dovuto rimuovere parte del polmone perforato.

Per fortuna Jonathan è ancora in vita ed è stato dimesso lo scorso 9 maggio, ma ormai i suoi polmoni sono compromessi per sempre e saranno debolissimi per il resto della sua vita, al punto tale che si affatica anche a fare le cose più semplici, come parlare al telefono. Lui ha smesso di fumare e vorrebbe sensibilizzare gli altri sulla pericolosità dei dispositivi elettronici per il fumo, perché non subiscano ciò che ha subito lui, pur essendo ancora così giovane.

Gestione cookie