Aprile è la dead line per lo SPID: come si farà ad accedere a tutti i servizi online? Ecco quali sono le possibili soluzioni da adottare.
Il web nel corso del tempo, con l’uso massiccio di milioni di utenti, ha dovuto adattarsi a quelle che sono le minacce esterne e aumentare i criteri di sicurezza. Si passa dal campo password, all’autenticazione a due fattori, fino allo SPID per quanto riguarda l’accesso ai portali della pubblica amministrazione. Autenticazione necessaria affinché si possa essere certi che l’identità di chi si sta loggando sia affettivamente corretta.
Tramite lo SPID, infatti, il cui acronimo è appunto Sistema Pubblico di Identità Digitale, è garantito a tutte le imprese e ai singoli cittadini un accesso ai servizi in maniera univoca. E soprattutto sicuro. Ad ogni utente viene fornita una password associata a dati personali ed anche biometrici, che aiuta in questo modo a controllare l’esatta identità del soggetto. Ma ad aprire, lo SPID, è destinato a sparire. Come si procederà quindi per poter accedere ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione?
Lo SPID ha una età relativamente breve: è stato introdotto infatti 8 anni fa. A suo tempo era stato stabilito da parte del legislatore un chiaro principio, ovvero che il servizio fosse gratuito per ogni cittadino e per la P.A. e ripagati dai flussi di cassa dei provider. E tutto questo nel mese di aprile è destinato a sparire, ma perché?
Il tutto, come spesso accade, è da rilegare ad una questione economica. Infatti, le spese assistenziali sono molto alte, se si pensa che sono circa 32 milioni di utenti di cittadini e 13 mila alla Pubblica Amministrazione. Non ci sono mai stati accordi tra Governo e aziende per creare i relativi flussi di cassa. Senza tali accordi lo SPID rischia di sparire.
Molto probabilmente, per l’importanza del servizio e il numero di utenti, dovrebbe essere indicata una proroga di scadenza per qualche mese. Va anche considerato il risparmio che ad esempio, l’INPS, ha ottenuto grazie al sistema dello SPID. Il problema è anche dato dal fatto che i gestori del servizio non percepiscono nulla, e la loro richiesta era stata, da parte di Agid, di un milione di euro una tantum.
Ma di accordi neanche l’ombra. Si tornerà alla classica username e password, o accesso tramite CIE (Carta di identità elettronica)? Non ci resta che attendere e capire quali saranno gli sviluppi.
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