Sarai spiato dal tuo stesso smartphone e dietro la camera ci sarà nientemeno che la polizia! La nuova legge shock lascia a bocca aperta.
L’idea di venire spiati nei nostri momenti più intimi e quotidiani è qualcosa che terrorizza tutti, in un modo o nell’altro.
Non è un caso che esistano diversi film e storie horror basate proprio su questo principio e che calcano la mano proprio su questa paura incondizionata che tutti noi abbiamo insita nella nostra natura. Ecco perché sono moltissime le persone spaventate all’idea che il proprio smartphone o i propri dispositivi come Alexa o Google Home possano in qualche modo spiare le informazioni private, ascoltare conversazioni e comportarsi di conseguenza.
Per quanto, in un certo senso, non sia una paura poi così infondata vista l’era storica in cui viviamo fatta di voyeurismo digitale e una vita continuamente fotografata, postata e pubblicata ovunque, chi copre la camera del computer o del telefono con lo scotch potrebbe essere visto come un paranoico insensato. Ma forse, dopo aver saputo questa informazione, potreste cominciare a farlo anche voi.
Come nelle migliori puntate di Black Mirror, la fortunata serie Netflix che riflette proprio sulle nostre più insite paure legate alla tecnologia e al digitale, le Forze dell’Ordine potranno, in determinate condizioni, “spiare” i movimenti dei cittadini tramite lo smartphone. Ma come è possibile senza che costituisca violazione della privacy?
Innanzitutto la buona notizia è che questa legge non riguarda noi italiani, ma è la Francia che, di recente, ha dato il via al disegno di legge che consentirebbe alla Polizia di monitorare l’attività online dei cittadini, tramite lo smartphone, contro sospetti di terrorismo e potenziale pericolo per la nazione. La legge, che arriva a seguito dell’inasprirsi delle proteste nel paese, ha fatto molto discutere.
Il ministro della difesa assicura che si tratterebbe di pochi casi all’anno e molto oculati e che non si trasformerà in un monitoraggio e un controllo a tappetto di tutti i cittadini francesi, ma sono in molti a giudicare questa misura eccessiva e un po’ inquietante. I primi paragoni con “1984” di George Orwell sono fioccati in rete e non sono nemmeno così campati in aria, se si riflette bene sull’operazione. Non è chiaro come andrà a finire la cosa o se si estenderà anche ad altre nazioni.
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