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Opzione donna, c’è ancora una speranza: ecco come potrebbe essere reintrodotta dal governo

Non è ancora detta l’ultima parola su Opzione donna: il Governo potrebbe reintrodurre questa misura. Vediamo insieme i dettagli.

Sembrava definitivamente cancellata e, invece, Opzione donna potrebbe ritornare. Il Governo Meloni ci sta già ripensando? In questo articolo vi spieghiamo cosa potrebbe accadere a breve.

Ritorna Opzione donna
Il Governo potrebbe reintrodurre Opzione donna-(Giorgia Meloni Facebook)- Liquida.it

Dopo quasi 20 anni di alti e bassi, il Governo Meloni ha deciso di cancellare Opzione donna. Questa misura di prepensionamento era stata introdotta nel 2004 dal secondo Governo di Silvio Berlusconi ma non è mai entrata nella rosa delle misure strutturali. Sarebbe dovuta essere cancellata a dicembre 2022 ma il Governo Meloni aveva deciso di prorogarla ancora per un anno seppur con fortissime limitazioni.

Infatti fino al 2022 Opzione donna era fruibile da tutte le lavoratrici- del settore pubblico e di quello privato e anche dalle lavoratrici autonome- a partire dai 58 anni di età con almeno 35 anni di contributi. Dal 2023 l’età pensionabile è stata portata a 60 anni- 59 per le donne con un figlio, 58 anni per le donne con due o più figli- e la platea delle beneficiarie è stata ridotta a poche categorie lavorative. Il tutto per arrivare poi all’abolizione della misura con la manovra di Bilancio 2024. Ma non è ancora detta l’ultima parola e Opzione donna potrebbe tornare.

Opzione donna: ecco cosa succederà

Il Governo Meloni starebbe ancora valutando la possibilità di riconfermare Opzione donna per consentire a migliaia di lavoratrici di andare in pensione con un forte anticipo rispetto alla legge Fornero. La notizia della sua cancellazione aveva gettato nel panico tantissime donne ma tutto potrebbe ancora cambiare.

Opzione donna, novità
Opzione donna potrebbe tornare ma con nuovi requisiti/ Liquida.it

In un primo tempo sembrava che, con la manovra di Bilancio 2024, il Governo avesse cancellato tutte e tre le misure di prepensionamento: Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Quota 103, effettivamente, è stata abolita: al suo posto subentrerà Quota 104 che permetterà di andare in pensione sempre con un requisito contributivo minimo di 41 anni ma a 63 anni e non più a 62.

Ape sociale e Opzione donna sarebbero dovute confluire in un Fondo unico di flessibilità in uscita ma, a quanto pare, l’Esecutivo ci avrebbe già ripensato. In una bozza più aggiornata della manovra si torna a leggere di Opzione donna. I requisiti sarebbero pressoché gli stessi. Da quanto emerso finora, se effettivamente verrà riconfermata anche nel 2024, le lavoratrici potranno accedere alla pensione anticipata con Opzione donna a 61 anni anziché a 60 ma sempre con 35 anni di contributi. Le lavoratrici con figli avranno lo sconto di un anno per ogni figlio fino ad un massimo di due anni. Dunque, al massimo, una donna potrà andare in pensione a 59 anni se ha almeno 2 figli.

La misura continuerà a rivolgersi solo a determinate categorie lavorative:

  • caregiver da almeno 6 mesi;
  • lavoratrici con invalidità pari o superiore al 74%;
  • disoccupate o dipendenti di aziende in crisi.
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