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Maurizio Costanzo show, ricordate questa famosa lite? Diventò il fenomeno del web, volano spintoni

Lo show del compianto Maurizio Costanzo ha ospitato una delle più furibonde liti andate in onda nella televisione italiana. Ve la ricordate?

Il Maurizio Costanzo Show è stato uno dei talk show più longevi della televisione italiana, con la prima puntata andata in onda nel 14 Settembre 1984. Nel corso di ben 4480 puntate distribuite in 42 edizioni, Costanzo ha ospitato personaggi illustri della cultura e politica italiana, musicisti, scrittori, ma anche gente comune per conversare di temi di attualità.

Lo show è andato in onda in seconda serata su Canale 5 dopo una breve parentesi iniziale in prima serata su Rete 4, ma questo non gli ha impedito di lanciare personaggi fino ad allora semisconosciuti e influenzare l’opinione pubblica.

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La lite trasmessa al Maurizio Costanzo show – liquida.it – credits: YT TgCom24

Una delle più celebri ospitate degli ultimi anni è stata quella di Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini, presenti in studio insieme ad altri volti noti come Al Bano, Iva Zanicchi e Paolo Bonolis. Celebre ospitata perché i due passarono alle mani dopo aver discusso animatamente di una questione molto divisiva. Ve la ricordate?

La furibonda lite in seconda serata: cosa successe?

Nel Maggio 2022, quindi a pochi mesi dall’inizio del conflitto russo-ucraino, Al Bano rimembra delle sue esibizioni in Russia nel salotto di Maurizio Costanzo. Mughini commenta: “Ora il momento è cambiato”.

Sgarbi replica, sostenendo “Che un cantante o un direttore d’orchestra, solo perché russo, non possa venire in Italia è una forma di fascismo. È intollerabile: un tennista, uno sportivo, un cantante, un direttore, un ballerino, non sono Putin. Sono uomini che hanno dignità e amore per l’arte. Vanno difesi fino in fondo”.

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Mughini lascia il posto per scagliarsi contro Sgarbi – liquida.it – credits: YT TgCom24

La citazione del direttore d’orchestra è un riferimento alla vicenda del sindaco milanese Beppe Sala, disposto ad ospitare il conduttore russo Valery Gergiev al Teatro alla Scala alla sola condizione che avesse fatto delle dichiarazioni contro la guerra. Sgarbi non ci sta: un direttore d’orchestra non è Putin, è solo un artista che sta cercando di fare il suo lavoro e non va preso come responsabile del conflitto o costretto a prendere posizione, perché l’arte e la politica sono due cose molto diverse.

Sia il pubblico che gli ospiti presenti sul palco applaudono le dichiarazioni di Sgarbi, ma Mughini controbatte: “Naturalmente sono contrarissimo ai veti, figurati ai veti alle nazionalità. […] Il direttore d’orchestra era un caso, mi sembra, lievemente diverso perché il sindaco Sala aveva chiesto al direttore di esprimersi contro l’idea della guerra”. Sgarbi resta fermo sulla sua posizione, ed alza i toni: “Non devi essere obbligato a farlo per lavorare e cantare” e Mughini gli intima ripetutamente di calmarsi, non facendo altro che peggiorare la situazione.

La situazione è degenerata: insulti e spintoni

Ma calmati tu!” urla Sgarbi, che sicuramente non è noto per i nervi saldi, e aggiunge “Imbecille!”. A quel punto la situazione è tesissima: Mughini si alza e si avvicina a Sgarbi, e i due passano alle mani. Mughini riesce con uno spintone ad atterrare Sgarbi, dicendogli “Vaff***ulo, pezzo di m***a!”. Mughini si risistema sulla sedia ma gli attacchi continuano, con Sgarbi che lo definisce “Sei come Putin, sei peggio di Putin. Fascista! Fascista! Fascista!”.

Maurizio Costanzo prova a calmare i toni, dicendo “dai, dai, calmi. Calma, Vittorio”, Sgarbi gli chiede di cacciare l’avversario. Mughini, sentendosi ancora provocato, minaccia “Mi alzo e ti prendo a calci di nuovo, eh”. Bonolis sghignazza per l’assurdità della situazione, Maurizio Costanzo si trova costretto a mandare la pubblicità: “tiè, consigli per gli acquisti”, commentando “ci mancava solo questo”. E a noi mancheranno le sue capacità diplomatiche.

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