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Il semplice gesto quotidiano che ci fa avere un cervello più sano: dobbiamo farlo tutti

Pubblicato da
Enrico

La cura del nostro cervello passa anche per piccoli gesti quotidiani: lo conferma un nuovo studio scientifico. 

Leggere, ragionare, fare sport, viaggiare, insomma tenersi attivi mentalmente e fisicamente. Tutto questo – ormai ce lo sentiamo ripetere tutti i giorni – fa bene alla salute del cervello. Ma ora un’équipe di scienziati mette in rilievo l’importanza di altre più banali abitudini: gesti della vita quotidiana che possono fare la differenza anche in termini di materia grigia.

Alcuni semplici gesti della vita quotidiana possono fare la differenza in termini di salute mentale. (Liquida.it)

Secondo una nuova ricerca scientifica, pubblicata sull’autorevole Neurology, quanto stiamo per rivelarvi è utile anche in ottica di prevenzione della demenza, una condizione purtroppo sempre più diffusa nelle nostre società. Se non è certo che vi sia un rapporto di causa-effetto, di sicuro esiste un’associazione, hanno affermato gli scienziati autori dello studio.

Quel filo sottile tra spazzolino da denti e salute del cervello

La cura della salute orale offre molteplici vantaggi, come ben sappiamo, e recentemente un nuovo studio ne ha aggiunto un altro alla lunga lista. I ricercatori hanno suggerito che lavarsi i denti almeno una volta al giorno contribuisce a migliorare la salute del cervello e a ridurre il rischio di demenza. Per inciso, più nello specifico, lo studio ha concluso che le malattie gengivali e la perdita dei denti sono associate al restringimento dell’ippocampo, qualcosa che svolge un ruolo importante nella memoria e nello sviluppo della demenza.

Le malattie gengivali e la perdita dei denti sono associate al restringimento dell’ippocampo. (Liquida.it)

“Il nostro studio ha rilevato che queste condizioni possono svolgere un ruolo nella salute dell’area del cervello che controlla il pensiero e la memoria, dando così alle persone un motivo in più per prendersi cura dei propri denti”. Così Satoshi Yamaguchi, scienziato dell’Università Tohoku di Sendai e uno degli autori dello studio. Studio che è stato condotto in Giappone e ha coinvolto 172 persone con età media di 67 anni e senza problemi di memoria all’inizio dell’indagine. Tutti sono stati sottoposti a test di memoria ed esami dentistici.

Già nel 2017, a dire il vero, un altro studio su 1.500 anziani condotto da Kenji Takeuchi, DDS, PhD, della Kyushu University in Giappone e pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society, aveva affrontato l’argomento. Ed era giunto alla conclusione che maggiore è il numero dei denti mancanti nell’adulto, maggiore è il rischio di ammalarsi di patologie come la demenza e Alzheimer.

Enrico

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