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Giletti contro tutti, la frecciatina della collega non passa inosservata: c’entra anche Cairo

Giletti contro tutti, tutti contro Giletti. La televisione, l’informazione stanno vivendo giornate infuocate che ruotano attorno al caso del conduttore di Non è l’Arena.

Da giorni ci sono sempre titoli in prima pagina che lo riguardano. Massimo Giletti, crediamo, avrebbe fatto volentieri a meno di tale, visibilissima, pubblicità. È indubbio che il 13 aprile la sua vita professionale sia stata stravolta.

Giletti contro tutti
Massimo Giletti (Foto ANSA – liquida.it)

Prima del 13 aprile le prime pagine a lui dedicate hanno riguardato più la cronaca rosa che altro. Poi il comunicato di La7 ha cambiato completamente il suo orizzonte. La decisione della rete di Urbano Cairo di sospendere la trasmissione domenicale Non è l’Arena, condotta da Massimo Giletti in prima serata, ha causato un mare di polemiche. Come avviene sempre in tali situazioni, i media e i social si sono trasformati in enormi Bar dello sport. Tutti, anche coloro che non conoscono nulla della questione sulla quale si sta discutendo, hanno emesso sentenze trancianti, pro o contro, il conduttore.

Intanto si continuano a cercare le vere motivazioni che hanno spinto un editore come Urbano Cairo a decretare uno stop definitivo ad un programma comunque di punta. Non è l’Arena è andato in onda in prima serata e si è sempre ripromesso di essere il maggiore “avversario” del talk-show condotto da Fabio Fazio, Che Tempo Che Fa, trasmesso in contemporanea su Rai Tre.

Giletti contro tutti

Sul vero motivo che ha portato allo stop forzato, e definitivo, di Non è l’Arena, si discute da giorni. Il conduttore torinese non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni a tale riguardo. Al momento della consegna del Tapiro d’Oro, però, ha confessato che in Italia non si è ancora pronti ad ascoltare verità scomode. Quali?

Lilli Gruber Giletti contro tutti
Lilli Gruber (Foto ANSA – liquida.it)

Si vocifera che Massimo Giletti stesse preparando una puntata incentrata su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri e sui loro presunti rapporti con la mafia. Forse il conduttore si è spinto troppo oltre, andando a toccare temi e persone “intrattabili e intoccabili”? Secondo alcuni la risposta sarebbe molto più semplice e non avrebbe nulla a che vedere con i poteri forti e i loro maggiori rappresentanti.

E’ semplicemente una questione di soldi. Infatti, come sostenuto da Salvatore Merlo, giornalista de Il Foglio, ogni puntata di Non è l’Arena ha un costo di circa 200mila euro, mentre gli introiti pubblicitari coprono soltanto 1/4 della spesa, raggiungendo appena quota 50-60mila euro. Pertanto la motivazione vera sarebbe esclusivamente economica.

E sul caso-Giletti ha detto la sua anche un altro volto noto di La7, ovvero Lilli Gruber che, con il suo Otto e mezzo, invece viaggia a gonfie vele, sia in termini di ascolti che di riscontri economici. “Noi qui a Otto e mezzo e La7 andiamo bene come ascolti, il che è sempre una bella garanzia anche di autonomia. Per fare buoni ascolti, forse, bisogna essere anche molto liberi. Abbiamo un editore che ci dà grande libertà, Cairo, questo ricordiamolo sempre“, queste le parole della giornalista riportate da libero.it.

Ogni riferimento a Massimo Giletti ed alla sua ipotesi di “bavaglio editoriale” forzatamente imposto da Urbano Cairo è puramente voluto.

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