Come si creano i ricordi nel cervello? E in base a cosa si decide che quell’avvenimento merita di rimanere nella nostra memoria?
Vi sarete tutti resi conto che ci sono cose che ci ricordiamo ed altre che, invece, sembrano passare nella nostra mente e fuggirne alla velocità della luce senza lasciare traccia.
Oppure, quando ci ritroviamo con amici e ricordiamo episodi vissuti insieme in passato, ci accorgiamo che gli altri si ricordano cose completamente diverse rispetto a ciò che abbiamo impresso noi nella memoria.
Una situazione strana visto e considerato che quella stessa esperienza l’abbiamo vissuta insieme ai nostri amici e, ora, sembra quasi che si stia parlando di situazioni differenti. Ma come è possibile? Il cervello seleziona i ricordi? In base a cosa?
Sembra che ci sia una parte del nostro cervello proprio predisposta a studiare e scegliere quali ricordi si “meritano” di essere incasellati in quelli a lungo termine e quindi di rimanere con noi. Assurdo? A primo impatto, forse, ma invece recenti studi scientifici sembrano proprio aver confermato che una parte del nostro cervello si occupa di scegliere cosa ricordare e cosa no.
Come è stato capito? Studiando alcuni topi e il loro circuito cerebrale molto simile al nostro. Grazie agli scienziati della Rockefeller University di New York, abbiamo quindi scoperto che ad occuparsi di tutto questo è il talamo, la parte anteriore del cervello. Ma su che basi?
Guardando e sperimentando alcune reazioni sui topi, sembra che le motivazioni legate al ricordo di una situazione piuttosto che di un’altra, siano da ricercare ancora una volta nella chimica. Sostanze come la adrenalina o la dopamina possano stimolare il talamo e selezionare quella situazione come un ricordo più o meno importante.
Le domande però sono tante, perché alcune volte ci ricordiamo di dettaglia piuttosto inutili e che, in un primo momento, non sembrano essere legati ad una situazione di felicità o di entusiasmo. Anzi. È evidente dunque che i processi neuronali ed elettrici che sia attivano nel momento in cui viviamo qualche esperienza sono ancora da studiare. Nonostante la scienza stia facendo notevoli passi avanti, chiarendo il fatto che è probabilmente nel talamo che si svolge il processo “decisionale” per cui quel ricordo diventa a lungo termine, le domande in merito sono ancora molte.
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