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Conoscete la città degli zingari? È abitata solo da Rom ed è a 6 km dalla capitale

Si trova a pochissimi minuti dalla capitale ma è un luogo assolutamente diverso dal resto del Paese: come si vive nella città degli zingari?

In tutta Europa non esiste nessun altro territorio in cui il romanì sia riconosciuto come lingua ufficiale, a parte questo quartiere. Qui vivono quasi esclusivamente persone Rom e naturalmente anche il sindaco è di etnia Rom. Purtroppo, avere accesso a un territorio da amministrare e organizzare non è bastato a migliorare le condizioni di vita di questo popolo, che a oggi rifiuta di essere inserito in maniera organica nello Stato che li ospita.

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Gli zingari nell’immaginario collettivo – liquida.it

Nel quartiere quasi nessuno paga le tasse, nella maggior parte dei casi venditori sono abusivi e non si conosce quasi mai la provenienza della merce che viene venduta nel gigantesco bazar del quartiere. Tutti gli altri abitanti della città fanno in modo da evitare il più possibile il quartiere, dove si recano soltanto molto raramente (anche una sola volta nella vita) per fare piccoli acquisti a prezzi molto bassi. Il quartiere è uno dei più poveri e periferici della città, dove il tasso di occupazione regolare, cioè legale, è solo del 23% e, secondo le stime, la popolazione che vi abita, priva della maggior parte dei servizi di assistenza sanitaria, vive 10 anni in meno rispetto agli altri cittadini.

Nonostante la pericolosità e il degrado del quartiere il governo lo tutela e permette ai suoi abitanti di continuare a vivere secondo le loro tradizioni, nel rispetto delle usanze dell’etnia Rom.

Dove si trova la città degli zingari?

Il quartiere di Šuto Orizari si trova a pochi chilometri da Skopje, capitale dello stato di Macedonia. Nacque a seguito di un disastroso terremoto, che rese completamente inagibile un’altra zona della città di Skopje, il quartiere Topaana, dove fino ad allora si era stanziata la grande comunità Rom della zona.

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Bambini Rom – liquida.it

Ai Rom che furono costretti ad abbandonare le proprie case il governo cittadino offrì la possibilità di integrarsi con il resto della popolazione, andando a vivere in caseggiati costruiti all’interno di vari quartieri abitati da persone di etnia non Rom. I Rom rifiutarono l’offerta e accettarono invece di trasferirsi nel quartiere di Šuto Orizari che, già all’epoca, era una vera e propria città fantasma. Il quartiere era infatti stato abbandonato dagli abitanti precedenti e le costruzioni che lo componevano già allora erano fatiscenti e degradate. Pur di non dividere la propria comunità e poter vivere in una zona completamente sotto il loro controllo, i Rom vi si stabilirono comunque e diedero inizio a un vero e proprio regno.

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