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Citare lo stipendio diventa obbligatorio: come cambieranno i colloqui e le offerte di lavoro

Piccola, ma significativa, vittoria nel mondo del lavoro: da ora diventerà obbligatorio citare lo stipendio negli annunci.

Uno dei problemi più gravi quando si cercano annunci di lavoro sia sui social che sulle piattaforme apposite, come LinkedIn o ancora Indeed, è l’assenza nove volte su dieci dello stipendio. Si tratta, però, di un dettaglio non da poco. Indicare solo il turno di lavoro, ovvero part-time o full-time, nella maggior parte dei casi non è per nulla un dettaglio esaustivo e soddisfacente. Anzi, non comunica nulla rispetto al salario e alla posizione da ricoprire.

Stipendio comunicato durante il colloquio di lavoro
La normativa UE e l’obbligo dello stipendio negli annunci di lavoro – Liquida.it

Non solo la retribuzione di molti full-time è quella di un part-time, ma anche i compensi previsti più in generale non sono adeguati né alle mansioni, né alla tipologia di contratto, né al turno. Insomma, diventa un’incognita comprendere il proprio salario. Malgrado si tratti dell’aspetto fondamentale prima di candidarsi per quella determinata posizione o, peggio, firmare un contratto di lavoro.

Anche perché, candidarsi alla cieca implica pure svolgere un colloquio alla cieca. E questo con annessa delusione da parte del datore di lavoro quando si rifiuta la paga troppo bassa. Per evitare quindi brutte sorprese, l’Unione Europea corre ai ripari con una normativa ad hoc che obbliga chiunque pubblichi un annuncio di lavoro a citare anche lo stipendio previsto. Ma cosa cambia esattamente?

L’ultima decisione del Parlamento Europeo sullo stipendio obbligatorio: così cambiano i colloqui

Per quanto possa sembrare scontato citare lo stipendio in un annuncio di lavoro, abbiamo visto bene come la realtà sia un’altra. Anzi, in alcuni casi abbiamo sperimentato in prima persona di cosa si tratta. Ecco perché questa normativa rappresenta una piccola, ma significativa vittoria. Mettendo fine alla pratica del segreto retributivo e alla storia salariale del candidato, che influisce in alcuni casi poi sulla retribuzione finale che spetta al lavoratore, il Parlamento Europeo ha posto un primo importante mattoncino sulla parità  e la trasparenza salariale.

Candidati
Come cambiano i colloqui – Liquida.it

Come riportato da ‘Il Mattino’, uno studio condotto dall’OCSE ha evidenziato l’importanza di questi interventi per ridurre il divario salariale di genere. Palesando quindi lo stipendio, o nell’annuncio o durante il primo colloquio, si ha così uno “strumento importante per combattere la disuguaglianza di genere“, ha sottolineato sempre l’OCSE.

Ma non solo. Nel caso in cui un’azienda abbia più di 100 dipendenti con disparità salariali che superano senza giustificazione alcuna il 5%, dovrà anche correggere queste eventuali disparità. Questa direttiva, però, non verrà applicata subito. Dovrà essere adottata, infatti, da tutti Paesi membri nel diritto nazionale entro tre anni.

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